Safeguarding
MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ
SPORTIVA DELL’ASSOCIAZIONE
ASD KARATE 2020
PREMESSA
Il diritto principale dei Tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, e di essere protetti da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e qualsiasi altra forma di discriminazione prevista dal D.lgs. n. 198/2006, indipendentemente dall’origine etnica, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione economica, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. La priorità assoluta è il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei Tesserati, che prevale anche sui risultati sportivi.
Questo documento intende dare attuazione ai principi sopra citati per garantire effettivamente le esigenze di tutela stabilite.
Art. 1 – Finalità
1. Il presente documento regolamenta e disciplina gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale ovvero per le ragioni di cui al D.lgs. n. 198/2006 attuati in danno dei Tesserati, specie se minori d’età, nell’ambito dell’Associazione “ASD KARATE 2020” (di seguito per brevità anche solo “Società”).
2. Le norme e le previsioni contenute nel presente regolamento richiamano e sono conformi alle Linee Guida adottate dalla FIJLKAM attualmente in vigore e costituiscono l’insieme delle regole di condotta a cui tutti gli appartenenti della società sono tenuti ad uniformarsi al fine di:
a. promuovere il diritto di tutti i tesserati ad essere tutelati da ogni forma di abuso, violenza o discriminazione;
b. promuovere una cultura e un ambiente inclusivi che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i Tesserati, specie se minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità;
c. rendere consapevoli i Tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità;
d. individuare e attuare adeguate misure, procedure e politiche di Safeguarding, anche in conformità alle raccomandazioni del Safeguarding Officer istituito dalla FIJLKAM volte a ridurre i rischi di condotte lesive dei diritti, specie nei confronti di Tesserati minori;
e. provvedere alla gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e tutela dei segnalanti;
f. informare i Tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e, in particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli stessi;
g. incentivare la partecipazione dei componenti del sodalizio alle iniziative organizzate dalla FIJLKAM nell’ambito delle politiche di Safeguarding;
h. garantire il coinvolgimento di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di Safeguarding della Società.
Art. 2 – Ambito di applicazione
I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:
a) tutti i tesserati della Società “ASD KARATE 2020”;
b) tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro o volontariato con la Società;
c) tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con la Società.
Art. 3 – Norme di condotta
È onere della società strutturarsi in modo tale da dare attuazione alle finalità indicate all’art. 1,
uniformando i propri comportamenti alle norme di condotta di seguito indicate:
a) assicurare un ambiente ispirato a principi di uguaglianza e di tutela della libertà, della dignità e dell’inviolabilità della persona: predisporre turni di allenamento e la partecipazione alle gare evitando discriminazioni tra gli atleti in base sesso, all’etnia, appartenenza culturale ecc.; prevedere, in presenza di minori appartenenti a categorie svantaggiate la loro equa suddivisione in squadre o gruppi di allenamento in modo da facilitare l’integrazione;
b) riservare ad ogni Tesserato attenzione, impegno e rispetto, senza distinzioni di età, etnia, condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere, orientamento sessuale, disabilità e altro: imporre regole di condotta ai tecnici volte ad assicurare a ciascun atleta di poter essere adeguatamente seguito nello svolgimento dell’attività sportiva; prevedere la presenza di un numero adeguato di tecnici in relazione alla composizione di ciascun gruppo di atleti; imporre a tecnici, atleti e dirigenti di utilizzare un linguaggio non discriminatorio;
c) far svolgere l’attività sportiva nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell’allievo, tenendo in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso: ascoltare i minori al fine di comprendere quali le loro ambizioni e i loro desideri in ambito sportivo; programmare per ciascun atleta l’attività sportiva o la partecipazione ai vari campionati in modo da tener conto delle capacità individuali e delle aspirazioni di ciascuno;
d) prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio anche derivante da disturbi dell’alimentazione alimentare, percepiti o conosciute anche indirettamente, con particolare attenzione a circostanze che riguardino i minori: affiancare ai tecnici delle figure professionali specializzate e/o prevedere durante gli allenamenti la presenza di figure ulteriori rispetto al tecnico che possano monitorare il comportamento degli atleti; prevedere percorsi volti a favorire l’educazione alimentare; individuare tra i dirigenti una figura di riferimento che, in relazione all’età degli atleti, possa dialogare con loro al fine di scorgere segni di malessere;
e) segnalare, senza indugio, ogni circostanza di interesse agli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza: individuare il soggetto che deve provvedere alla segnalazione, individuare quali le situazioni di interesse di natura sportiva o extra sportiva; prevedere la segnalazione ai genitori delle assenze da gare o allenamenti compiute dai minori;
f) confrontarsi con il Responsabile delle Politiche di Safeguarding nominato dalla società ove si abbia il sospetto circa il compimento di condotte rilevanti ai sensi del presente documento;
g) attuare idonee iniziative volte al contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione adottando i seguenti comportamenti:
• sollecitare atleti, tecnici e dirigenti all’uso di un linguaggio appropriato e comunque evitare l’uso di espressioni discriminatorie; sessiste, o di matrice razzista;
• richiedere ai tecnici e dirigenti di instaurare tra loro rapporti professionali evitando situazioni di imbarazzo;
• gestire l’attività, anche in occasione delle trasferte, individuando soluzioni logistiche volte ad evitare che i dirigenti e gli allenatori siano in camera con gli atleti
• imporre agli atleti regole di condotta da adottare negli spogliatoi volte a contrastare fenomeni di bullismo o cyberbullismo;
h) prevenire, durante gli allenamenti e in gara, tutti i comportamenti e le condotte sopra descritti con azioni di sensibilizzazione e controllo quali: prevedere l’organizzazione di riunioni periodiche che coinvolgano i genitori, i tecnici e i dirigenti nel cui ambito illustrare le politiche di salvaguardia dei minori e le azioni che si intendono intraprendere e in cui discutere delle criticità emerse nel corso della stagione sportiva;
i) spiegare in modo chiaro a coloro che assistono allo svolgimento di allenamenti, gare o manifestazioni sportive, di astenersi da apprezzamenti, commenti e valutazioni che non siano strettamente inerenti alla prestazione sportiva in quanto potrebbero essere lesivi della dignità, del decoro e della sensibilità della persona attraverso: l’irrogazione di provvedimenti sanzionatori a carico di coloro che durante le gare tengano un comportamento non adeguato;
j) favorire la rappresentanza paritaria di genere, nel rispetto della normativa applicabile;
k) rendere consapevoli i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità adottando le seguenti misure:
• Affissione presso la sede dell’Affiliata del modello organizzativo e del Codice di condotta adottato e degli eventuali aggiornamenti, integrazioni o modifiche e/o pubblicazione dello stesso sulla homepage del sito della società;
• Affissione presso la sede della società e/o pubblicazione sulla homepage del sito della società del nominativo del Safeguarding nominato dal sodalizio con indicazione del recapito telefonico e/o indirizzo e-mail per poterlo contattare;
• Comunicazione, al momento del tesseramento, agli atleti o ai loro genitori, se minorenni, del modello organizzativo e codice di condotta adottato dalla società, nonché comunicazione del nominativo del Safeguarding nominato dalla società;
• Comunicazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le procedure da seguire per la segnalazione di comportamenti lesivi al Safeguarding office nominato dalla FIJLKAM;
• Informazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le misure adottate dalla società per la prevenzione e il contrasto a comportamenti lesivi;
• Organizzare, nel corso della stagione sportiva, incontri e seminari con esperti del settore con cui discutere della tematica anche al fine di pervenire a soluzioni condivise;
Art. 4 – Tutela dei minori – Obblighi
1. Tutti coloro che in ambito societario – a prescindere dalla forma del rapporto instaurato – svolgano funzioni che comportano contatti diretti e regolari con minori devono fornire copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.
Art. 5 – Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dalla società
1. Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del D.lgs. n. 36/2021, la Società nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica alla FIJLKAM all’atto di affiliazione.
2. Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni dovrà essere prescelto tra i tesserati di comprovata moralità e competenza in possesso dei seguenti requisiti:
a. essere regolarmente tesserato alla FIJLKAM;
b. non aver riportato condanne penali anche non passate in giudicato per i seguenti reati: art 600-bis (prostituzione minorile); 600-ter (pornografia minorile), 600-quater (detenzione o accesso a materiale pornografico), 600- quater.1 (Pornografia virtuale), 600-quinquies (iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile), 604-bis (propaganda e istigazione a delinquere per motivi discriminazione etnica e religiosa), 604-ter, (circostanze aggravanti) 609-bis (violenza sessuale), 609-ter (circostanze aggravanti), 609-quater (atti sessuali con minorenne), 609-quinquies (corruzione di minorenne), 609-octies (violenza sessuale di gruppo), 609- undecies (adescamento di minorenni).
c. non aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti;
d. aver seguito i corsi di aggiornamento previsti dalla FIJLKAM e/o essere in possesso dei titoli abilitativi eventualmente previsti dai regolamenti federali.
3. La nomina del Responsabile è adeguatamente resa pubblica mediante immediata affissione presso la sede e pubblicazione sulla rispettiva homepage del sito internet della società e inserita nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.
4. Il Responsabile dura in carica un anno e può essere riconfermato.
5. In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per dimissioni o per altro motivo, il sodalizio provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo Responsabile inserendola nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.
6. La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata ancora prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, ovvero per il venir meno dei requisiti necessari alla sua nomina, con provvedimento motivato dell’organo preposto del sodalizio. Della revoca e delle motivazioni è data tempestiva notizia al Safeguarding Officer della FIJLKAM. Il sodalizio provvede alla sostituzione con le modalità di cui al precedente comma.
7. Il Responsabile è tenuto a:
a) promuovere la corretta applicazione del Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati della FIJLKAM nell’ambito della società, nonché l’osservanza e l’aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta adottati dagli stessi;
b) adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza, per prevenire e contrastare nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nonché ogni iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;
c) segnalare al Safeguarding Officer della FIJLKAM eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta;
d) rispettare gli obblighi di riservatezza imposti dai Regolamenti FIJLKAM;
e) formulare all’organo preposto le proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche del sodalizio;
f) valutare annualmente l’adeguatezza dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta nell’ambito del proprio sodalizio, eventualmente sviluppando e attuando sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità riscontrate;
g) partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata dalla FIJLKAM.
Art. 6 – Dovere di segnalazione
1. Chiunque venga a conoscenza di comportamenti rilevanti come individuati dal Regolamento e dalle linee guida predisposte dalla FIJLKAM e nel presente documento integralmente richiamate, è tenuto a darne immediata comunicazione al Safeguarding Officer della FIJLKAM, anche per il tramite del Safeguarding Officer nominato dalla Società.
2. Chiunque sospetta comportamenti rilevanti ai sensi del presente Regolamento può confrontarsi con il Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dalla società o direttamente con il Safeguarding Office della FIJLKAM.
Art. 7 – Diffusione ed attuazione
1. Il presente documento è pubblicato sul sito internet del sodalizio, se nella sua disponibilità, e/o affisso presso la sede dello stesso ed è portato a conoscenza di tutti i collaboratori, qualunque sia il motivo della collaborazione, al momento in cui si instaura il rapporto con la Società.
Art. 8 – Sanzioni
Pur restando impregiudicata l’applicazione delle sanzioni previste dai Regolamenti FIJLKAM, a carico di tutti coloro che sono assoggettati, ai sensi delle previsioni di cui all’art. 2, tra le categorie tenute all’osservanza delle disposizioni contenute nel presente documento e che pongano in essere comportamenti contrari a quanto ivi indicato, possono essere irrogate sanzioni da modulare in base alla gravità del comportamento tenuto: ad esempio: richiamo, multa, squalifica dallo svolgimento dell’attività sportiva per un determinato periodo, qualora previsto dal rapporto contrattuale instaurato con il tesserato ovvero dalle norme regolamentari della società.
Art. 9 – Norme finali
1. Il presente documento è aggiornato dall’organo direttivo della Società con cadenza almeno quadriennale e ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali approvati dall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di Safeguarding ovvero le sue raccomandazioni nonché eventuali modifiche e integrazioni delle disposizioni della FIJLKAM.
2. Eventuali proposte di modifiche al presente documento dovranno essere sottoposte ed approvate dall’organo preposto della Società.
3. Per quanto non esplicitamente previsto si rimanda a quanto prescritto dallo Statuto della FIJLKAM, nonché nel Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati e nel Codice di Condotta.
4. Il presente Regolamento, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.
CODICE DI
CONDOTTA
per la tutela
dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di
ogni altra condizione di discriminazione, c.d. politiche di safeguarding
di ASD KARATE
2020.
Art. 1 – Principi
1. ASD KARATE 2020 riconosce e garantisce il diritto di tutti i
Tesserati e le Tesserate a essere trattati con rispetto e dignità.
2. ASD KARATE 2020 riconosce e garantisce la tutela di tutti i
Tesserati e le Tesserate contro ogni forma di abuso, molestia, violenza di
genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal Decreto
Legislativo 11 aprile 2006, n. 198.
3. ASD KARATE 2020 riconosce e garantisce la piena tutela del
diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei Tesserati e delle
Tesserate, con particolare riguardo per i minori, quale valore preminente e
assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.
4. Nel riconoscimento dei diritti e delle tutele invocate, ASD
KARATE 2020 riconosce parità di trattamento dei Tesserati e delle Tesserate
indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di
genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione
patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.
Art. 2 – Ambito di applicazione
1. Il presente codice si applica a tutti i Tesserati e le
Tesserate di ASD KARATE 2020 nonché ai lavoratori, collaboratori e volontari e
in generale gli operatori sportivi che, nel contesto del sodalizio a qualsiasi
titolo e in qualsiasi ruolo, sono a contatto con gli Atleti o che in ogni caso
sono coinvolti nell’attività sportiva.
Art. 3 – Obiettivi /finalità
1. Obiettivo della ASD KARATE 2020, nel rispetto dei generali
principi di lealtà, probità e correttezza, è quello di tutelare i minori,
prevenire le molestie, la violenza di genere e ogni altra forma di
discriminazione, attraverso strumenti, attuati in ossequio alle disposizioni
del presente codice, anche in base al modello organizzativo e di controllo,
finalizzati:
a. all’educazione alla formazione e allo
svolgimento di una pratica sportiva sana;
b. alla piena consapevolezza di tutti i Tesserati e le Tesserate
in ordine a propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele;
c. alla creazione di un ambiente sano,
sicuro e inclusivo che garantisca la dignità, l’uguaglianza,
l’equità e il rispetto dei diritti dei Tesserati e
delle Tesserate in particolare se minori;
d. alla valorizzazione delle diversità;
e. alla promozione del pieno sviluppo
della persona-atleta, in particolare se minore;
f. alla promozione, da parte di Dirigenti
e Tecnici, del benessere dell’Atleta;
g. alla effettiva partecipazione di tutti i Tesserati e le
Tesserate all’attività sportiva secondo le rispettive aspirazioni,
potenzialità, capacità e specificità;
h. alla prevenzione e al contrasto di ogni
forma di abuso, violenza e discriminazione;
i. alla rimozione degli ostacoli che
impediscano:
1) la promozione del benessere dell’Atleta, in particolare se
minore, e dello sviluppo psico-fisico dello stesso secondo le relative
aspirazioni, potenzialità, capacità e specificità;
2) la partecipazione dell’Atleta alle attività,
indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di
genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione
patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.
Art 4 – Diritti, doveri e obblighi a
carico di tutti i Tesserati e le Tesserate
1. A tutti Tesserati e alle Tesserate sono
riconosciuti i diritti fondamentali:
a. a un trattamento dignitoso e rispettoso
in ogni rapporto, contesto, situazione, attività ed evento
nell’ambito del sodalizio sportivo e in genere
dell’attività federale;
b. alla tutela da ogni forma di abuso, molestia, violenza di
genere e ogni altra condizione di discriminazione, indipendentemente da etnia,
convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento
sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di
nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva;
c. alla garanzia che la salute e il benessere psico-fisico
siano prevalenti rispetto a ogni risultato sportivo.
2. Coloro che prendono parte, a qualsiasi titolo e in qualsiasi
funzione e/o ruolo, all’attività sportiva, in forma diretta o indiretta, sono
tenuti a rispettare tutte le diposizioni e le prescrizioni a tutela degli
indicati diritti dei Tesserati e delle Tesserate
3. Tutti i Tesserati e le Tesserate sono
tenuti a:
a. comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello
svolgimento di ogni attività connessa o collegata all’ambito sportivo e tenere
una condotta improntata al rispetto nei confronti degli altri Tesserati e delle
altre Tesserate;
b. astenersi dall’utilizzo di un
linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in
situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
c. garantire la sicurezza e la salute degli altri Tesserati e
delle altre Tesserate, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano,
sicuro e inclusivo;
d. impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica
sportiva sana, supportando gli altri Tesserati e le altre Tesserate nei
percorsi educativi e formativi;
e. impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio
sano tra ambito personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici,
relazionali e sociali dell’attività sportiva;
f. instaurare un rapporto equilibrato con coloro che
esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura
degli Atleti e delle Atlete ovvero loro delegati;
g. prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi
anche mediante l’utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
h. affrontare in modo proattivo comportamenti
offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;
i. collaborare con gli altri Tesserati e le altre Tesserate
nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e
discriminazioni (individuali o collettivi);
j. segnalare senza indugio al Responsabile delle politiche di
safeguarding di ASD KARATE 2020 (art. 8) situazioni, anche potenziali, che
espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
Art. 5 – Doveri e obblighi a carico
dei Dirigenti Sportivi e degli Insegnanti Tecnici
1. Tutti i Dirigenti sportivi e gli
Inseganti Tecnici sono tenuti a:
a) agire per prevenire e contrastare ogni
forma di abuso, violenza e discriminazione;
b) astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria
posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei Tesserati e delle
Tesserate, specie se minori;
c) contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei
Tesserati e delle Tesserate, in particolare se minori;
d) evitare ogni contatto fisico non
necessario con i Tesserati e le Tesserate, in particolare se minori;
e) promuovere un rapporto tra tutti i Tesserati e le Tesserate
improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni
disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di
soggezione, pericolo o timore;
f) astenersi dal creare situazioni di
intimità con il Tesserato e la Tesserata minore;
g) porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni
logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti
inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la
responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro
delegati;
h) comunicare e condividere con il Tesserato e la Tesserata
minore gli obiettivi educativi e formativi, illustrando le modalità con cui si
intendono perseguire tali obiettivi e coinvolgendo nelle scelte coloro che
esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro
cura ovvero loro delegati;
i) astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con
il Tesserato e la Tesserata minore, anche mediante social network e canali di
comunicazione distanza o di messaggistica rapida;
j) interrompere senza indugio ogni contatto con il Tesserato e
la Tesserata minore qualora si riscontrino situazioni di ansia, timore o
disagio derivanti dalla propria condotta, attivando il Responsabile delle
politiche di safeguarding di ASD KARATE 2020 (art.8);
k) impiegare le necessarie competenze professionali
nell’eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito
sportivo, ferma restando la possibilità per ogni Atleta di provvedervi
autonomamente;
l) segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi
alimentari degli Atleti e delle Atlete loro affidati;
m) dichiarare all’organo direttivo di ASD KARATE 2020 la
sussistenza o la sopravvenienza di cause di incompatibilità e/o di conflitti di
interesse;
n) sostenere i valori del sport, altresì educando al ripudio di
sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei Tesserati e
delle Tesserate;
o) conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle
politiche di safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi,
violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione
e comunicazione in ambito sportivo;
p) astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla
diffusione di immagini o video dei Tesserati e delle Tesserate minori, se non
per finalità educative e formative, acquisendo in ogni caso le necessarie
autorizzazioni da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dai
soggetti cui è affidata la loro cura ovvero da loro delegati;
q) segnalare senza indugio al Responsabile dell’Affiliata delle
politiche di safeguarding (art.8) situazioni, anche potenziali, che espongano i
Tesserati e le Tesserate a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
Art. 6 – Diritti, doveri e obblighi
degli Atleti e delle Atlete
1. Tutti gli Atleti e le Atlete sono
tenuti a:
a. rispettare il principio di solidarietà
tra Atleti e Atlete, favorendo assistenza e sostegno reciproco;
b. comunicare le proprie aspirazioni ai Dirigenti Sportivi e ai
Tecnici e valutare in spirito di collaborazione le proposte circa gli obiettivi
educativi e formativi e le modalità di raggiungimento di tali obiettivi, anche
con il supporto di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dei
soggetti cui è affidata la loro cura, eventualmente confrontandosi con gli
altri Atleti e le altre Atlete;
c. comunicare ai Dirigenti Sportivi ed ai Tecnici situazioni di
ansia, timore o disagio che riguardino sé o altri;
d. prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che
creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o
timore negli altri Atleti e nelle altre Atlete;
e. rispettare e tutelare la dignità, la salute e il benessere
degli altri Atleti e delle altre Atlete e, più in generale, di tutti i soggetti
coinvolti nelle attività sportive;
f. rispettare la funzione educativa e
formativa dei Dirigenti Sportivi e dei Tecnici;
g. mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri
Atleti e con le altre Atlete e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle
attività sportive;
h. riferire qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la
responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli Atleti e delle
Atlete ovvero ai loro delegati;
i. evitare contatti e situazioni di intimità con Dirigenti
Sportivi e Tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali
comportamenti inopportuni;
j. astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di
natura privata o intima proprio o altrui, anche ricevuto da terzi, segnalando
comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o
ai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero ai loro delegati, nonché al
Responsabile delle politiche di safeguarding di ASD KARATE 2020 (art.8);
k. segnalare senza indugio al Responsabile delle politiche di
safeguarding di ASD KARATE 2020 (art.8) situazioni, anche potenziali, che
espongano sé o altri a pericolo o pregiudizio.
Art. 7 – Fattispecie
1. Per la salvaguardia e la tutela dei Tesserati e delle
Tesserate, costituiscono condotte rilevanti ai fini della presente normativa
relativa alle politiche di safeguarding le seguenti fattispecie:
a) l’abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la
mancanza di rispetto, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o
qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e
autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del
Tesserato/della Tesserata, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di
strumenti digitali;
b) l’abuso fisico: qualunque condotta consumata o tentata – tra
cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti
–, che sia potenzialmente in grado di procurare direttamente o indirettamente
un danno alla salute, un trauma, delle lesioni fisiche o che danneggi lo
sviluppo psico-fisico del minore tanto da compromettergli una sana e serena
crescita. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un Tesserato/una
Tesserata a svolgere (al fine di una migliore performance sportiva) un’attività
fisica inappropriata, come il somministrare carichi di allenamento inadeguati
in base all’età, genere, struttura e capacità fisica oppure forzare ad
allenarsi Atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti, nonché nell’uso
improprio, eccessivo, illecito o arbitrario di strumenti sportivi. In
quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di
alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping;
c) la molestia sessuale: qualunque atto o comportamento
indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o
fisico che comporti uno stato di sofferenza fisica e/o psicologica, anche solo
generando grave disappunto, fastidio, disturbo, disgusto. Tali atti o
comportamenti possono anche consistere nell’assumere un linguaggio del corpo
inappropriato, nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite,
nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale,
ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a
contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;
d) l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente
connotazione sessuale, con o senza contatto, considerata non desiderata, o il
cui consenso è estorto, costretto, manipolato, non dato o negato. Può
consistere anche nel costringere un Tesserato/una Tesserata a porre in essere
condotte sessuali inappropriate o indesiderate o nell’osservare, anche di
nascosto, il Tesserato /la Tesserata in condizioni e contesti intimi e/o non
appropriati;
e) la negligenza: il mancato intervento di un esponente
federale (Dirigente, Tecnico o qualsiasi soggetto tesserato), anche in ragione
dei doveri che derivano dal suo ruolo, che, presa conoscenza di uno degli
eventi o comportamento o condotta o atto di cui al presente documento, omette
di intervenire con ciò causando un danno, permettendo che venga causato un
danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel
persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni
fisici e/o psicologici del Tesserato/della Tesserata;
f) l’incuria: la mancata soddisfazione delle necessità
fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;
g) l’abuso di matrice religiosa: l’impedimento, il
condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la
propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto
purché non si tratti di riti contrari al buon costume;
h) il bullismo, il cyberbullismo: qualsiasi comportamento
offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono
mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti
di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del
tempo, ai danni di uno o più Tesserati/Tesserate, con lo scopo di esercitare
nei suoi /loro confronti un potere o un dominio. Possono anche consistere in
comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti a intimidire o
turbare un soggetto Tesserato che determinano una condizione di disagio,
insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche
riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance
sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o
di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);
i) i comportamenti discriminatori: qualsiasi comportamento
finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore,
caratteristiche fisiche, genere, status social-economico, prestazioni sportive,
capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età,
orientamento sessuale;
j) l’abuso dei mezzi di correzione e/o disciplina anche nell’attività
di preparazione e allenamento: la condotta che, trascendendo i limiti dell’uso
del potere correttivo e disciplinare spettante a un Tecnico o un Dirigente nei
confronti della persona offesa, venga esercitato con modalità non adeguate
rispetto alle condizioni proprie dell’Atleta e/o al fine/risultato sportivo da
raggiungere, o allo scopo di perseguire un interesse diverso da quello per il
quale tale potere è conferito dall’ordinamento federale.
Art. 8 – Responsabile del sodalizio
affiliato contro abusi, violenze e discriminazioni
1. Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso,
violenza e discriminazione sui Tesserati e sulle Tesserate nonché per garantire
la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, l’organo direttivo
del ASD KARATE 2020 nomina, entro il 31 dicembre 2024, un responsabile contro
abusi, violenze e discriminazioni, il c.d. Responsabile per le politiche di
safeguarding di ASD KARATE 2020, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del
d.lgs. n. 36 del 28 febbraio 2021, giusta delibera della Giunta Nazionale del
CONI del 25 luglio 2023, n. 255.
2. La nomina del Responsabile per le politiche di safeguarding
di ASD KARATE 2020 cui al comma 1 è senza indugio: pubblicata sulla homepage
del sito di ASD KARATE 2020 e/o sui social network facenti capo al sodalizio;
affissa presso la sua sede e/o l’impianto sportivo in uso; comunicata al
Safeguarding Office della Federazione.
Art. 9 – Selezione degli operatori
sportivi
1. Nella selezione dei candidati per le funzioni di operatori
sportivi – tra cui Insegnanti Tecnici, Accompagnatori, Preparatori atletici,
Massaggiatori, Medici sociali – al fine di garantire che siano idonei a operare
nell’ambito delle attività giovanili e in diretto contatto con i Tesserati e le
Tesserate minori, l’organo direttivo di ASD KARATE 2020 procederà:
2. a un colloquio preliminare con il candidato in merito alle
tematiche di safeguarding, alla presenza anche del Responsabile per le
politiche di safeguarding del sodalizio;
3. alla verifica presso gli uffici federali della sussistenza
di precedenti disciplinari, a carico del candidato, nelle ipotesi previste dal
presente codice e dalla normativa in materia di politiche di safeguarding;
4. all’acquisizione obbligatoria delle idonee certificazioni rilasciate
da parte delle autorità competenti relative ai precedenti penali del candidato.
Art. 10 – Verifiche periodiche
1. Almeno una volta per ogni anno sociale successivo a quello
in cui è sorto il rapporto con l’operatore sportivo, ASD KARATE 2020 è tenuta
ad acquisire, in forma di autodichiarazione, l’aggiornamento sullo stato dei
carichi pendenti penali e disciplinari.
2. Le dichiarazioni false rese alla ASD KARATE 2020 verranno
valutate, a ogni effetto, alla stregua della fattispecie di cui il soggetto sia
reso responsabile.
Art. 11 – Conservazione documenti
1. La documentazione e le informazioni acquisite nell’ambito
delle attività previste egli articoli precedenti, sono accessibili
esclusivamente al rappresentante legale del sodalizio, al personale dello
stesso all’uopo delegato e al Responsabile per le politiche di safeguarding.
2. Il supporto (cartaceo, digitale) contenente il materiale di
cui al primo comma, rimane opportunamente custodito presso la sede della ASD
KARATE 2020, nel rispetto della normativa vigente.
Art. 12 – Informazione
1. ASD KARATE 2020 si impegna a diffondere l’adozione del
presente codice nonché dei protocolli adottati attraverso i modelli
organizzativi di controllo dell’attività sportiva mediante:
– pubblicazione sul proprio sito
istituzionale, mediante accesso dalla homepage, del presente codice,
dei modelli organizzativi di controllo dell’attività
sportiva e delle eventuali modifiche;
– pubblicazione e diffusione nei propri
profili sui social network, del presente codice, dei modelli
organizzativi di controllo dell’attività sportiva e
delle eventuali modifiche;
– consegna cartacea al momento dell’atto di sottoscrizione
del tesseramento, a qualsiasi titolo e in qualsiasi qualità, del testo del
presente codice e dello schema dei modelli organizzativi di controllo
dell’attività sportiva nonché all’atto di stipula di qualsiasi rapporto con gli
operatori sportivi: la sottoscrizione varrà come accettazione e come quietanza
della ricezione della documentazione ricevuta;
– consegna cartacea a tutti i Tesserati, a tutte le
Tesserate e a tutti gli operatori sportivi dei suddetti documenti in caso di
modifiche apportate agli stessi in costanza di rapporto, con contestuale
sottoscrizione che varrà come accettazione e come quietanza della ricezione
della documentazione ricevuta.
Art. 13 – Formazione e aggiornamento
1. Annualmente, tutti i soggetti coinvolti nelle attività
sportive e relative ai Tesserati e alle Tesserate minori, della ASD KARATE 2020
dovranno frequentare corsi formazione e aggiornamento organizzati all’uopo e di
cui la ASD KARATE 2020 dovrà dare adeguata informazione.
2. I corsi potranno essere organizzati da ASD KARATE 2020,
dalla Federazione a livello centrale, a livello periferico anche attraverso le
Strutture Territoriali.
Art. 14 – Incompatibilità e conflitti
di interesse
1. Il rappresentante legale e gli operatori sportivi della ASD
KARATE 2020 direttamente coinvolti nell’attività con i Tesserati e le Tesserate
minori, sono incompatibili con la funzione di Responsabile per le politiche di
safeguarding in ogni struttura sportiva.
2. Eventuali confitti di interesse in materia, che non trovino
un naturale e tempestivo componimento nel contesto di ASD KARATE 2020, saranno
devoluti, per ogni opportuno provvedimento, al Responsabile per le politiche di
safeguarding istituito presso la Federazione.
Art. 15 – Procedure e sanzioni
1. I soggetti che pongano in essere i comportamenti
riconducibili alle fattispecie dei cui all’art. 7 del presente codice saranno
sottoposti al procedimento sanzionatorio nell’ambito del medesimo sodalizio, ai
sensi delle norme dello statuto della ASD KARATE 2020.
2. Ove la prosecuzione dell’attività nel contesto di ASD KARATE
2020 possa arrecare pregiudizio ai Tesserati e/o alle Tesserate, potrà disporsi
la sospensione cautelare dalle attività sportive in attesa della definizione
del procedimento endosocietario/endoassociativo.
3. Dell’avvio del procedimento di cui al comma 1 nonché
dell’esito dello stesso dovrà essere data tempestiva notizia al Responsabile
per le politiche di safeguarding del sodalizio e al Responsabile per le
politiche di safeguarding istituito presso la Federazione.
4. I componenti degli organi e degli uffici di ASD KARATE 2020
coinvolti nell’espletamento delle procedure di cui al presente articolo
assumono l’onere di riservatezza.
5. Restano salve le azioni e i provvedimenti del Responsabile
per le politiche di safeguarding istituito presso la Federazione, della Procura
Federale e degli Organi di Giustizia Federali
Art. 16 – Rinvio
1. Per quanto non previsto nel presente
Regolamento si rinvia a tutte le disposizioni vigenti in materia.
Art. 17 – Entrata in vigore e
modifiche
1. Il presente Codice, approvato a norma dello Statuto di ASD
KARATE 2020, viene trasmesso al Responsabile per le politiche di safeguarding
istituito presso la Federazione, per l’attività di vigilanza che gli è propria.
2. Le modifiche al presente codice, anche se apportate su indicazione della Federazione, devono essere adottate a norma del primo comma del presente articolo.